Serpico: “La gara non ha valore, non è regolare la posizione del loro americano. Che cuore la mia squadra”!

MAURO SERPICO, COACH DELLA VIRTUS POZZUOLI
MAURO SERPICO, COACH DELLA VIRTUS POZZUOLI

Ho chiesto alla mia squadra nonostante fossimo largamente rimaneggiati di far sudare gli avversari che erano al completo fino alla fine – afferma coach Mauro Serpico -. Penso che Angri abbia sudato pure parecchio. Parto dal fatto che per me la partita non ha valore, abbiamo perso ma per me non vale perché non è regolare la posizione del loro americano come non è stata considerata dalla Fip di Roma la posizione dei nostri. Hankerson che ha giocato ha fatto la differenza. Anche senza Errico per infortunio. Alla fine i due punti andranno ad Angri  con la Fip che omologherà la partita che per me ripeto non ha valore“. E’ un fiume in piena l’allenatore flegreo. “Stasera mi è piaciuta la grinta, il sacrificio ma soprattutto il cuore – continua l’allenatore flegreo -. Il cuore dei puteolani batterà fino alla fine. Noi proveremo contro tutto e tutti a mantenere il terzo posto nella griglia play off. Un campionato quasi dominato dall’inizio dell’anno ma grazie alla presa in giro della Fip siamo in queste condizioni. Noi in ogni partita stiamo mettendo un cuore enorme e stasera ancora di più. Se Longobardi avesse segnato nei secondi finali la tripla del più uno penso che qualcosa sarebbe cambiato. Orsini è il nostro capitano ed è giusto che si porta la squadra sulle spalle ma ovviamente anche Loncarevic che è stato strepitoso, Orefice che ha giocato con infiltrazioni. Alla fine giocare tanto in una gara così e difendere contro giocatori come Di Capua e Di Napoli non è facile. De Rosa è cresciuto tanto e sono contento perché i ragazzi crescono e prendono fiducia in loro stessi. Spero nel recupero di Errico per poterci giocare le ultime due gare almeno al completo. Purtroppo siamo stati vittima di un ingiustizia perché sembrano che facciano a chi figli e a chi figliastri e non esiste proprio“. Infine, un passaggio per Harney e Stevens. “Quando gli abbiamo detto che dovevano tornare negli Stati Uniti d’America si sono messi a piangere entrambi – conclude Serpico -. Questa è dimostrazione di affetto e compattezza. Loro non c’entrano nulla, abbiamo vinto assieme una coppa Campania. Resta il ricordo di aver avuto due ragazzi straordinari e soprattutto fortissimi“.