Parlano di noi – Risonanze Mediatiche 26/11/2013

Senza nome

 

Serpico: “Sono molto deluso e amareggiato”

Una domenica nerissima per la Virtus Pozzuoli. Perdere una partita (78–67) può capitare, ma il modo in cui è successo non va proprio giù a coach Mauro Serpico, la cui delusione è palpabile, evidente e fatica a scemare con il passare delle ore.

Serpico: "Sono molto deluso e amareggiato"

“Non siamo stati capaci di dare continuità a quanto di buono fatto nel turno precedente contro Benevento – afferma – Abbiamo compiuto 100 passi indietro, dopo uno grande in avanti. Sono molto deluso e amareggiato. Per me l’atteggiamento in campo è fondamentale: a Castellammare è stato il peggiore che potessimo avere: senza la grande voglia di vincere che abbiamo avuto domenica scorsa, senza la motivazione giusta non si va da nessuna parte. Abbiamo giocato con superficialità, senza impegno e soprattutto senza intensità in difesa che è la nostra forza. Sapevamo che senza orsini che è il nostro miglior difensore (del campionato direi) sarebbe stata dura, ma mi aspettavo maggiore impegno, sacrificio da parte di tutti ed invece non c’è stato. Abbiamo concesso 80 punti ad una squadra che di media ne fa appena 60: merito loro, hanno disputato una buona gara meritando di vincere assolutamente, ma noi li abbiamo aiutati,e non poco”. Eppure i presagi erano diversi. La difesa e le realizzazioni di Aprea e Orefice consentono ai flegrei di essere avanti di 7 (11–18 al 10°). Poi la svolta negativa con i padroni di casa che operano il sorpasso e non si voltano più indietro: 31–18 il secondo parziale (42–36 al 20°), 25–13 il terzo (67–49 al 30°). “Siamo partiti benissimo, poi il buio totale – analizza – Non siamo mai riusciti ad imporre il nostro gioco, non riuscendo mai a portare a termine un gioco, forzando le conclusioni permettendo loro di sfruttare il contropiedi. Nel basket ci vuole anche il cervello, noi in quest’incontro l’avevamo dimenticato a Pozzuoli. L’unica reazione c’è stata nel quarto conclusivo quando in campo c’erano Scalella (’95) e Longobardi (’96) con tutta la loro voglia e grinta hanno riportato la squadra fino al -6: un errore mio a non avergli dato fiducia prima. Sono contento per loro, crescono sempre di più”.